domenica 14 gennaio 2001

Tra le due Italie c'era la mia

“Mi rivolgo a chi non vuole stare né qua né là”. Poi Follini se ne va di là

L’impressione è che Follini sia salito alla ribalta della politica italiana nel momento meno indicato per materializzare la sua idea nostalgico-centrica: al momento dello sfascio demoscristiano non gli resta che seguire le orme dell’allora amico Casini. Nasce il Ccd. Ma nasce anche il Polo della Libertà, che in seguito si chiamerà Casa delle Libertà. Polo, Casa, chiamatela come volete. Per Follini significa una cosa sola, anzi due: Berlusconi e bipolarismo. Quel dannato bipolarismo che ancora oggi immobilizza il Paese: “Non funzionano i due poli. Funziona la meccanica dell’alternanza, questo sì, la previsione statistica che a ogni elezione l’opposizione vince perché è sempre più forte l’inverno del nostro scontento
[1]. Dal ‘94 i vari governi sono passati da destra a sinistra, da sinistra a destra: ribaltamenti di gioco, stessi giocatori. E stessi, clamorosi, autogol. Soprattutto nel secondo esecutivo Berlusconi, tanto per cambiare: “Il centrodestra liberale e liberista in cinque anni ha liberalizzato poco o niente. Il centrosinistra riformista e progressista non ha l’aria di poter fare grandi riforme e grandi progressi[2].

Berlusconi e Prodi rimangono ostaggi delle loro alleanze: “Non si possono costruire coalizioni nelle quali sei obbligato a fare entrare tutti e pagare a peso d’oro i più laterali e i più strampalati
[3]. E, siccome “un altro centrodestra è bello e impossibile[4], ecco che Follini fa baracca e burattini e s’inventa il suo centro, la sua Italia libera e indipendente, la sua Italia di mezzo: “Il mio centro è rivolto a chi non vuole indossare né l'una né l'altra pantofola, a chi non vuole né esser rinchiuso nel muro della Cdl né marciare sotto le bandiere dell'Unione. L'Italia di mezzo è un'Italia di centro, che sa che questo scontro, sotto le vesti di un referendum contro Berlusconi, appartiene al passato[5].

Toh, si continua a ripetere “basta con i partitini” e ora ne spunta fuori un altro. Un altro partito di centro. L’ennesimo. Ci scusi, onorevole Follini, ma che novità è questa? “Venti partiti sono una stranezza che frammenta la rappresentanza politica. Ci sono venti partiti perché ci sono i due poli. Togliamo di mezzo queste costrizioni e i partiti saranno quelli che la natura politica porta a formare: ci sarà una destra, un centro, una sinistra, magari due sinistre (riformisti e antagonisti), perché da quella parte sono particolarmente fecondi. Poi non esistono altri spazi. Se questa varietà di opinioni viene compressa in un sistema in cui dovrei andare per forza d'accordo con Calderoli e litigare con Rutelli senza capire perché devo andare d'accordo con uno e in disaccordo con l'altro, lì si introduce una divisione insanabile
[6]. La medicina? “Investire sul centro. E non illudersi di disporre della rendita di un grande centro che non c’è[7]. Il modello sognato è chiaro: “In Italia non c’è Sharon, altrimenti ci sarebbe Kadima. Ma il tentativo deve essere quello[8].

Nella Cdl cominciano a capire che Follini non lo tiene più nessuno: il 10 aprile 2006 vota, insieme al fido Tabacci, per Napolitano presidente della Repubblica. Primo buffetto a Berlusconi. Secondo buffetto: il 26 maggio dice no al referendum costituzionale sul federalismo (vendetta servita su piatto freddo nei confronti della Lega). E adesso ti aspetti il ceffone. Che arriva non tanto quando il 16 giugno il senatore ribelle fonda L’Italia di Mezzo aderendo al Gruppo Misto (uno così meglio lasciarlo andare per i fatti suoi, pensano nel centrodestra), bensì quando il 13 febbraio 2007 D’Alema fa il punto sulle missioni militari estere. Per la Cdl è una ghiotta occasione per sfrattare Prodi che pochi giorni prima, sull’ampliamento della base Usa a Vicenza, è scivolato su una buccia di banana a Palazzo Madama. Da Follini Berlusconi non si sarebbe aspettato di certo un dietrofront. Ma che votasse sì (ecco il manrovescio) riportando a galla il governo, eh no, questo proprio non lo avrebbe immaginato nemmeno in un film di fantascienza. ‘Sto traditore! Però in effetti vagare nella terra di mezzo solo soletto è deprimente. Guardiamo un po’ dall’altra parte se c’è qualcuno che mi fa compagnia: Follini indossa così la pantofola sinistra. E buonanotte agli obiettivi di centro.


[1] Ibidem, p. 51.
[2] Ibidem, p. 51.
[3] Ibidem, p. 52.
[4] Ibidem, pp. 52-53.
[5] Intervista di S. J. Scarpolini, www.lab.iulm.it, 5 febbraio 2007.
[6] Ibidem.
[7] Marco Follini, Uno contro tutti, Marsilio, 2007, p. 62.
[8] Ibidem.

leggi il CAPITOLO VI

Nessun commento: