venerdì 27 giugno 2008

Golden manager

Dodici anni fa, di questi tempi, era l'eroe di Wembley: nella rocambolesca finale di Euro England 96 contro la Repubblica Ceca, Oliver Bierhoff (subentrato nel secondo tempo a Scholl) diede tutto, ma proprio tutto. Persino ciò che, allora, era una novità: quel golden gol che ai supplementari decapitò partita e cechi, e consegnò alla Germania il terzo titolo continentale. Oggi, Bierhoff, nel ruolo di team mananger, vuole dai suoi la stessa carica. Perché a Vienna, contro la Spagna, sarà dura quanto a Wembley: "L'importante è che i giocatori diano ogni cosa, senza farsi condizionare da quello che sta attorno. Certo, potrebbero essere in buona o cattiva forma. Ma da loro chiedo solo due elementi: concentrazione e passione". Contro la Turchia la Germania ha dimostrato di non mollare mai. Per Bierhoff, il carattere vincente degli uomini di Loew è frutto di un duro lavoro: "Se la squadra ha raggiunto la finale è grazie alla disciplina e alla fiducia nei propri mezzi. Per me sono già vincitori". A centrocampo, sperando che Ballack torni a essere Ballack (contro i turchi è risultato così innocuo da mimetizzarsi con l'erba), Loew schiererà titolare Frings, che stringe i denti nonostante la costola spezzata: "Sono soddisfatto della mia prestazione mercoledì scorso. Siamo ottimisti ma, si sa, fare il pronostico sulla finale è sempre difficile. Io ora sto bene fisicamente e penso solo a domenica, come tutti i miei compagni".

(srv Studiosport - edizione notte del 27 giugno 08)

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