
Vabbè, ci toccherà la Uefa. Anche perchè dopo la scandalosa gitarella sotto il Vesuvio di domenica scorsa, oggi non si poteva mica sperare in soccorsi da parte di angeli benevoli col diavolo: a Torino Osvaldo fa il Van Basten (o, dato che è argentino, il Batistuta, fate voi) e spedisce la Fiorentina tra le grandi del Continente. Giusto così: la spunta chi è costante. I rossoneri, invece, per tutto il campionato sull'altalena Champions ci sono saliti e scesi troppe volte. Alla fine si sono ritrovati con le chiappe a terra. Quinto posto e Uefa sia. Salutano Cafu (gol con dedica) e Serginho: grazie, siete stati formidabili, emblemi del Milan che fu. Tornando al presente, i caroselli neroazzurri fanno chiasso per le vie di Milano. Mancini può esultare due volte: il prossimo anno in Champions non si ritroverà i cugini fra i piedi. Che sia la volta buona per vincere anche in Europa? Mancio, toccati da qualche, qualunque parte. E occhio ai gatti neri, sempre.
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