giovedì 10 luglio 2008

Giù le armi

Sì, non avete le allucinazioni: quello che state vedendo è proprio il carro dei vincitori che percorre le vie di Roma. Certo, ancora non hanno vinto niente a Pechino. Intanto però gli azzurri (mettendo da parte la scaramanzia) un bel giretto sul bus a cielo aperto per la Capitale se lo sono già fatti. Dall'Arco di Costantino all'Ara Pacis, passando per il Colosseo: il Comitato Olimpico ha organizzato questa gita sotto il sole con l'augurio di vederli tornare così: felici, sorridenti, con tante (almeno trenta come desidera Petrucci) medaglie al collo. Buona fortuna quindi ai nostri eroi. Gli eroi di Germania, invece, non sfilano per Berlino ma s'infilano le nuove divise, preparate con cura dallo sponsor tecnico per la spedizione cinese. Il presidente dell'organizzazione olimpica tedesca Thomas Bach ammette non solo di avere le farfalle nello stomaco per la tensione, ma anche di essere parecchio scaramantico: nei corridoi del quartier generale olimpico di Mainz ha incontrato il sarto che sistemò le sue valige prima di partire per Montreal, Olimpiadi 1976: che gli faccia il fagotto anche per Pechino? Pechino che in queste mese di countdown è alle prese con gli ultimi ritocchi sul sistema sicurezza, priorità assoluta dei Giochi secondo il vice presidente della Cina Xi Jinping, che identifica negli attacchi terroristici la più grande minaccia allo svolgimento delle gare. Si parla di cinque persone uccise dalle forze dell'ordine nello Xin Jiang, regione nordoccidentale della Cina che lotta per l'indipendenza. I vertici della Repubblica Popolare smentiscono categoricamente. Nell'antica Grecia le guerre venivano sospese durante i Giochi. L'augurio è che le armi vengano deposte non solo dall'8 agosto.

(srv All Sport News del 10 luglio 08)

Nessun commento: