
Scommettiamo che Nils Liedohlm, durante il primo tempo, se ne sia andato a fare un giretto per i campi del paradiso del calcio, talmente era annoiato? Sì, perché la partita contro lo Shakthar fino al quarantacinquesimo minuto sembrava un inferno senza fiamme: spettacolo fatti vedere, gioco senza brividi (anzi no, a Donetks si tremava dal freddo). Tutto l'opposto del calcio baroniano. Poi, dopo la pausa tisana, Ancelotti butta dentro un diavoletto immortale e il Milan torna paradisiaco come gli si addice in Champions. Vabbè, domanda stupida, vi diciamo subito di chi si tratta: quel diavolo di un attaccante è Filippo Inzaghi, tanto per cambiare. E lui cambia la partita con due timbri e un assist per Kakà. 62 volte Superpippo europeo. Da lassù Liedohlm, rientrato dalla passeggiata, non si sarà certamente perso la sua doppietta: tra uomini record (quello di Gerd Muller è a 7 lunghezze) ci si intende.
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