martedì 15 aprile 2008

Testimoni e testimonial: Filippo Magnini

ll 26enne campione mondiale di nuoto, prossimo alle Olimpiadi di Pechino,
parla del suo costante apporto all’Associazione Italiana contro le leucemie
Un tuffo nella solidarietà
“Una cosa è prestare il proprio volto, un’altra è partecipare attivamente”

I pesciolini lenti lui se li mangia cospargendoli di maionese, il suo cibo numero uno a pari merito con gli avversari. Peccati di gola del campione mondiale nei 100 stile libero. Classe ’82 e, manco a dirlo, segno Acquario. Filippo Magnini, detto “lo Squalo”, punta la pinna verso la Cina, dove ad agosto vuole centrare il suo primo oro olimpico (dopo i trionfi iridati di Montreal 2005 e Melbourne 2007) e diventare l’uomo anfibio più titolato nella storia del nuoto. Faccia da discolo, sorriso contagioso e soprattutto due spalle così. E pensare che da piccolo sua mamma lo buttò in piscina proprio perché era mingherlino e doveva mettere su massa. Prima stile rana, poi, a sedici anni, stile libero. Come una fiaba: il ranocchio si trasforma in uno squalo-principe. Anzi, re. Ha così inizio la leggenda del Re Magno, primo nuotatore italiano a portare a casa un oro mondiale. Uno squalo feroce nella vasca, ma che fuori mostra tutto il suo cuore tenero e sensibile ai problemi sociali...


(articolo pubblicato su Teatri delle Diversità - aprile 08)

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