martedì 15 luglio 2008

Olimpo di primati

Se oltre al tuo Paese tiferà per te anche Zeus, sta’ sicuro che sarai “citius, altius et fortius”. Cioè, come dicevano i latini, il più veloce, il più alto e il più forte. Perché se per Pierre de Coubertin (colui che nel 1892 resuscitò con le sue stesse mani e con il suo stesso portafoglio le Olimpiadi greche) l’importante è partecipare, per quei partecipanti con in mente solo oro e alloro l’importante è vincere, poche storie. Poi va a finire che, con questo chiodo fisso del “ciao mamma sono arrivato uno”, al numero uno ci rimani per sempre: gli antichi greci dicevano addirittura che il vero vincitore non vince una sola volta nella vita ma difende la sua vittoria ogni giorno sfidando la morte. Vabbè, senza esagerare, i record-men che hanno fatto la (ultra-centenaria) storia olimpica sono atleti così cocciuti che prima di buttarli giù dalla torre devi armarti di santa pazienza (quattro anni in sala d’attesa) e di sconfinato zelo (istruzioni per l’uso contenute nella serie Rocky). Un intero numero di Maxim non basterebbe a raccontarne le gesta. Eccovi allora le più curiose...

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(pubblicato su Maxim.it - luglio 08)

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