lunedì 3 marzo 2008

Ragazzi, si mangia!

























Il ristorante italiano è sempre giovane

I ragazzi dai 20 ai 30 anni lo frequentano almeno due volte alla settimana preferendolo a fastfood e cucine straniere. E non si abbuffano

Non è certo un salsoso cheeseburger a spodestare due sugosi spaghetti al ragù. Non è certo il primo fastfood partorito dal nulla a scippare clienti ad un prestigioso ristorante cresciuto nel susseguirsi di epoche diverse. Perché nei confronti del ristorante made rigorosamente e gelosamente in Italy i clienti sono afflitti dalla sindrome di Stoccolma: una volta rapiti, iniziano ad amare il loro rapitore. Un amore a prima vista, quello che non si scorda mai perché senza fine. Un amore tramandato di generazione in generazione: i giovani raccolgono in eredità da genitori e nonni l’amore per la cucina italiana. Un amore fedele. Anche se le tentazioni, eccome che ci sono. Ma agli hamburger extra-large e ai kebab straripanti i giovani italiani continuano a preferire i classici bucatini all’amatriciana. Guardano al domani, oltre confine. Ma mangiano come ieri, a casa dolce casa. Più che bamboccioni, i giovani sono mammoni: l’Italia, patria del buon mangiare, è una mamma che fa bene la pappa ai suoi figlioli...
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(articolo pubblicato su Perchè cuochi? - febbraio 08)

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