sabato 24 novembre 2007

Diamo i numeri / OTTOBRE 07

In 15 anni l'Africa ha speso 200 miliardi in guerre

Coinvolti 23 paesi africani. Spesi 284 miliardi di dollari (199,8 miliardi di euro). Dal 1990 al 2005: ecco quanto sono costati 15 anni di conflitti nel continente nero. È una cifra mastodontica. Ma, secondo gli autori della ricerca Africa's missing billions, persino sottostimata. «Si tratta del totale dei costi legati in modo diretto ai conflitti - spiegano gli autori della ricerca firmata dalle tre associazioni Oxfam, Saferworld e International Action Network on Small Arms - . Nei 284 miliardi si conteggiano soltanto le strutture distrutte, i costi medici e quelli legati agli sfollati». Poi ci sono gli altri, non conteggiati, a cominciare da quelli sostenuti dai paesi confinanti: gestione della popolazione in fuga, difficoltà o paralisi degli scambi commerciali, instabilità politica.

Se sono quindi quasi 300 miliardi i costi "vivi" dei conflitti africani molti altri si perdono negli effetti collaterali. Come i mancati introiti: secondo il ministro del turismo sudafricano, citato nel rapporto, sono circa 22 milioni i turisti che hanno rinunciato a visitare il paese per paura delle violenza in soli cinque anni. Il 95% delle armi proviene dall’estero:i combattimenti esaminati nei 15 anni, salvo qualche rarissima eccezione, sono sempre avvenuti con scontri a fuoco tradizionali, dove le armi leggere erano le uniche in dotazione ai belligeranti. Una in particolare: il Kalashnikov Ak-47. E questo fucile automatico, per il 95% dei casi, viene prodotto in fabbriche dell’Europa, dell’Asia e del Sud America.

Le dimensioni dei guadagni nel mercato delle armi rappresenta un grosso ostacolo alla reale attuazione dell'Arms Trade Treaty ( Trattato sul controllo del commercio delle armi) al quale sta da tempo lavorando l'Onu. Ad esempio, nel solo Mozambico, su 15 milioni di abitanti, si stima siano disponibili circa 10 milioni tra fucili, mitragliatrici e pistole. L'Africa resta il continente nero. Un continente che diventa sempre più buio. Un continente su cui molti, troppi, non hanno il coraggio di far luce.

(articolo pubblicato su Teatri delle diversità - dicembre 07)

Nessun commento: