venerdì 1 agosto 2008

Patente di campione

Immaginate Balotelli e Paloschi a colloquio con Pablo Picasso e scoprirete che i due giovanotti di Inter e Milan, classe 1990, hanno una filosofia di vita esattamente opposta a quella dell'artista spagnolo: se il maestro della pittura del XX secolo sosteneva che "per diventare giovani ci si mette molto tempo", gente come Balotelli e Paloschi, gente del XXI secolo, per diventare giovani (e in gamba) di tempo ce ne hanno messo anche fin troppo poco. Prendete l'attaccante interista che, a sole 72 ore dal suo esordio in serie A, il 19 dicembre scorso contro la Reggina centra la sua prima doppietta. Oppure prendete l'attaccante milanista, che gettato nella mischia da Ancelotti contro il Siena, a nemmeno 20 secondi dal suo ingresso tramuta il primo pallone palpato in A in un fulmine che secca Manninger e regala una vittoria insperata ai rossoneri. E Scusate se oltre Balotelli e Paloschi, 18 anni compiuti da pochi mesi, in Italia ci sono altri neo-maggiorenni che, dopo la patente, ora hanno fretta di lasciare la Primavera e prendere la licenza del campione. Vedi Davide Santon, difensore della primavera dell'Inter (lui la classe 90 l'ha sfiorata per un paio di giorni - è nato il 2 gennaio 1991) che nella prima uscita stagionale contro gli arabi dell'Al-Hilal sgroppava sulla destra come un pony e che (Maicon avvisato, mezzo salvato) Mourinho vede tra due anni come uno dei terzino più forti d'Italia. Vedi i centrocampisti juventini Fausto Rossi (scoperto da Ciro Ferrara) e Albin Ekdal (svedese, 19 anni compiuti 4 giorni fa) che al Trofeo Tim giostravano in mezzo come due veterani. Vedi l'attaccante della Lazio Ettore Mendicino (nel quale Delio Rossi ripone molta fiducia) e il fantasista del Siena Forestieri, italiano di origine argentina, un oriundo che presto potrebbe seguire le orme di Camoranesi in Nazionale. Tenete d'occhio questi palloncini d'oro: sono giovani, bravi e non perdono tempo.

(srv Studiosport - edizione 13 e All Sport News del 1 agosto 08)

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