venerdì 18 luglio 2008

Mi sembra il minimo

A Catania pensavano si trattasse del solito pesce che riemerge puntuale il 1 di aprile: Walter Zenga che subentra a Silvio Baldini a sette giornate dal tutti al mare con il mandato di portare a galla gli etnei inabissati nella zona retrocessione sembrava uno scherzo che nemmeno Pierino. Walterone, invece, non aveva assolutamente voglia di scherzare. E si è visto. Tanto che, al suo insediamento in panca, il Catania rifila tre pappine al Napoli, si salva all'ultimo round sgambettando la Roma in piena corsa scudetto, e oggi l'ex portierone ricomincia coi rossoblù, ma stavolta fin dall'inizio. E non pensate che sia lì ad ingarbugliarsi fra schemi e schemini: la strategia di Mister Zenga è spudoratamente semplice. "Per me gioca chi sta meglio. Se stanno bene gli attaccanti, mando in campo tutti gli attaccanti. Se stanno benne i difensori, mando in campo i difensori. E poi senza palla sono tutti attacanti e tutti difensori". Dalla disinvoltura ricorda un suo collega, appena sbarcato in Italia: anche il Catania ha il suo Special One. "In Romania, quando ero allo Steaua, una volta mi presentai ad un'intervista con un cappotto grigio simile a quello di Mourinho...". Certo è che all'allenatore portoghese, quanto a filosofia di gioco, Zenga ci assomiglia parecchio. Non sarà lo scudetto, non sarà la Champions, ma... sentite un po' cosa pretende dai suoi ragazzi: "Se i miei giocatori pensano al minimo che è la salvezza, rischiano di ottenere ancora di meno. Devono invece puntare a qualcosa di più e dare il massimo. Non è presunzione, ma è la consapevolezza di poter dare il massimo. Perchè l'obiettivo di ognuno di noi è arrivare il più in alto possibile".

(srv Studiosport - edizione 13 del luglio 08)

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