venerdì 8 agosto 2008

Prima e doping

Tra i fuochi d'artificio scagliati nel cielo di Pechino c'è anche una freccia che potrebbe non perdersi nel vuoto. Proprio nel giorno del via ai Giochi, l'accusa lanciata dal capo delegazione della scherma in Cina, Andrea Cipressa, è pesante, pesantissima: "Forse si voleva dopare tutta la squadra italiana di scherma", afferma senza riserve il dirigente federale. Il riferimento è alla positività di Andrea Baldini, riscontrata durante un controllo antidoping agli europei di Kiev del mese scorso, che ha portato all'esclusione del fiorettista leader del mondiale. E al ripescaggio di Andrea Cassarà, che ora vive da separato in casa. Cipressa è convinto che Baldini sia stato vittima di un complotto e punta il dito verso una Nazionale avversaria, una nazionale pronta a mettere sostanze illecite nelle borracce dei rivali, come - sempre secondo Cipressa - sarebbe successo a Baldini. Nomi non ne fa, ma quel che è certo è che in casa Italia non c'è sport come la scherma in grado di arricchire il medagliere degli azzurri. Ma alla vigilia del debutto all'Olimpiade cinese (domani con Gioia Marzocca e Ilaria Bianco inizia l'avventura della sciabola) la scherma italiana arriva con i nervi tesi.

(srv Studioaperto dell'8 agosto 08)

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