domenica 4 novembre 2007

11^ di campionato: Milan-Torino 0-0

Gilardino non infilza il Toro
Adesso pure il Gila in fase di resurrezione è tornato a sbattere il muso contro la porta di casa. Due volte. Alla sagra dello spreco partecipa anche Inzaghi. Alla sagra del vittimismo c'è Galliani, a cui è rimasto qui il rigore su Ambrosini negato da Tagliavento. Il Toro ringrazia e si accaparra un punto prezioso. Il Milan invece, aspettando Ronaldo (convocato martedì per Donetsk), esce da San Siro con altri punti di sutura: la porta di casa continua a chiudersi in faccia ai padroni sfrattati.


Adriano, l’onore lasciato in tribuna
Se i record sono fatti per essere battuti, non tutti i record sono difficili da battere. Perciò Adriano non si abbatta e non si sbatta più di tanto: star seduto nella dorata zona vip a godersi partite come “La Partita” Juventus-Inter non è comodo? Comodissimo. Ma per chi è stato spedito lassù perché i propri comodi se li è fatti troppo a lungo, conseguire un record del genere è uno scherzo. Anche se Adriano di voglia di scherzare ne ha poca: in 8 giorni 3 biglietti in tribuna d’onore. L’onore che sembrava aver riacciuffato a Reggio Calabria, sfiorando di pelata la punizione di Figo quel che basta per tradurla in rete. L’onore che sembra aver abbandonato per sempre dentro la bomboniera dell’Olimpico di Torino, dove i suoi compagni si erano illusi con Cruz di essersi divorati la Juve. Mastica amaro l’Imperatore deposto. Domenica scorsa a Palermo, mercoledì in casa contro il Genoa, ieri sera a Torino contro i bianconeri: i settori vip se li è girati proprio tutti. Moratti è silente. Segno che gennaio è vicino. Segno che Fenerbahce, West-Ham e Manchester City, da tempo sulle tracce del brasiliano, non vengono affatto snobbati da vertici neroazzurri come destinazioni-liberazione per l’attaccante ormai “troppo” di troppo. Segno insomma che trattenerlo fino a luglio sarebbe un errore per giocatore e società. E siccome i record sono fatti per essere battuti, c’è bisogno di qualcuno che batta questo malinconico primato di posti riservati in tribuna. Qualcuno che non sia lo stesso Adriano.

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