lunedì 30 giugno 2008
venerdì 27 giugno 2008
Golden manager

(srv Studiosport - edizione notte del 27 giugno 08)
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mercoledì 25 giugno 2008
Sua altezza (e velocità) Usain Bolt

(srv Studiosport - edizione notte del 25 giugno 2008)
martedì 24 giugno 2008
Bandiera bianco Rossi verde

Guarda il servizio sul sito del TG5
(srv Studiosport - edizione notte del 24 giugno e TG5 - edizione notte/mattina del 24/25 giugno 08))
venerdì 20 giugno 2008
How do you write? Tony?

(srv Studiosport - edizione notte del 21 giugno 08)
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giovedì 19 giugno 2008
Ancora lui

(srv Studiosport - edizione 13 del 19 giugno 08)
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mercoledì 18 giugno 2008
Cancelliera in vista

(srv per Studiosport - edizione notte del 18 giugno e TG5 - edizione mattina del 19 giugno 08)
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martedì 17 giugno 2008
Avanti tutta

(srv TG5 - edizione mattino del 18 giugno 08)
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lunedì 16 giugno 2008
A volte ritornano

(srv Studiosport - edizione notte del 17 giugno 08)
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sabato 14 giugno 2008
Botte o carezze

(srv Studiosport - edizione notte del 14 giugno 08)
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Brutto dipendere dagli altri
L'Italia non va oltre l'1-1 con la Romania. San Buffon para un rigore (ingiusto) a Mutu e ci tiene in corsa. Ma l'Olanda, già ai quarti, avrà ancora fame?
L'unica (magra) consolazione è che se l'Olanda si fa battere dalla Romania (cosa molto probabile perchè di torta non c'è solo quella di quattro anni fa spartita fra Svezia e Danimarca), a casa non ci torniamo da soli ma ci trasciniamo dietro anche i galletti francesi come i quattro capponi che si porta in spalla Renzo dei Promessi sposi. Sai che consolazione. Fa specie però vedere i campioni del mondo e i vice-campioni del mondo fuori dai giochi così presto. Ma sinceramente di Domenech e delle sue concezioni astrali poco attentibili non ce ne frega un granchè. Semmai cerchiamo di capire perchè da quando sono iniziati questi dannati Europei la luna si è rivoltata contro l'Italia, annegata in una marea di errori, suoi e non.

Se la gara d'esordio contro gli orange poteva essere un episodio unico condizionato da episodi altrettanto unici (vedi il gol di Van Nistelrooy in fuorigioco che ha dato il là alla goleada olandese), quella contro la Romania doveva esserne la netta smentita. E invece Zambrotta s'imbrocchisce di colpo, dicendo a Mutu prego s'accomodi. Poi certo, a Zurigo va in scena il festival delle defayance dell'arbitro Ovrebo: Toni l'ha mette dentro regolarmente e il rigore che ci poteva congedare con novanta minuti d'anticipo viene dato con sospetta generosità. Ma gli azzurri del mese tedesco avrebbero trovato una via d'uscita anche contro le ingiustizie. Una via d'uscita che si chiamava rigore di Grosso all'89', che si chiamava gol di Grosso nei supplementari, che si chiamava gol-pareggio di Materazzi in finale. Ora l'unica via d'uscita è quella che ci porta dritto dritto verso casa. A meno che martedì l'Olanda non abbia ancora voglia di giocare e Donadoni non s'inventi qualcosa contro la Francia (Toni solitario là davanti è triste, qualcuno vada a fargli compagnia). Sennò, prepariamo le valige. Ma in compagnia.


Se la gara d'esordio contro gli orange poteva essere un episodio unico condizionato da episodi altrettanto unici (vedi il gol di Van Nistelrooy in fuorigioco che ha dato il là alla goleada olandese), quella contro la Romania doveva esserne la netta smentita. E invece Zambrotta s'imbrocchisce di colpo, dicendo a Mutu prego s'accomodi. Poi certo, a Zurigo va in scena il festival delle defayance dell'arbitro Ovrebo: Toni l'ha mette dentro regolarmente e il rigore che ci poteva congedare con novanta minuti d'anticipo viene dato con sospetta generosità. Ma gli azzurri del mese tedesco avrebbero trovato una via d'uscita anche contro le ingiustizie. Una via d'uscita che si chiamava rigore di Grosso all'89', che si chiamava gol di Grosso nei supplementari, che si chiamava gol-pareggio di Materazzi in finale. Ora l'unica via d'uscita è quella che ci porta dritto dritto verso casa. A meno che martedì l'Olanda non abbia ancora voglia di giocare e Donadoni non s'inventi qualcosa contro la Francia (Toni solitario là davanti è triste, qualcuno vada a fargli compagnia). Sennò, prepariamo le valige. Ma in compagnia.
venerdì 13 giugno 2008
Dance commerciale, nostalgia da 90 - track 23

Agosto 2000. Tanto per cambiare, i Modjo sono francesi. Di questi tempi (calcistici) poi suona impertinente. Ma lasciando perdere riferimenti al pallone, questo duo dance composto da Romain Tranchart (produttore) e Yann Destagnol (vocalist) ha trovato l'alchimia giusta per durare negli anni. Una sorta di elisir di lunga vita, dato che Lady è un ever green riproposto in tutte le salse (recentemente Ranucci&Pelusi hanno saccheggiato il sample per farci la loro Be free) e ballato ancora in tantissime piste d'Italia e d'Europa. Un must, insomma, che nessuno dimentica e tutti fischiettano per la sua melodia molto orecchiabile. I Modjo hanno proseguito con altri dischi come Chillin', ma il successo del brano d'esordio non l'hanno più riscosso. Così ancora Lady, Lady e chissà per quanto ancora Lady. I soliti francesi...
Il giro di tastiera è il tratto distintivo. Poca cassa per una sonorità soft. Voto 8
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mercoledì 11 giugno 2008
Il tesoro dell'Imperatore
Gruppo A: sotto la pioggia di Basilea, la Turchia elimina la Svizzera rimontando 2-1. Gol decisivo di Arda al 92'. E' lui il nuovo erede di Hasan Sas
Se un diamante è per sempre, il gioiellino che Fatih Terim ha deciso di sfoggiare all'appuntamento con la Svizzera, se non è per sempre, lo è almeno per un decennio: la nazionale turca ha finalmente trovato in Turan Arda, ventun candeline spente a gennaio, il degno erede di Hasan Sas sulla corsia mancina. Un metallo preziosissimo, ma fino all'anno scorso ancora grezzo. Così il Galatasary lo presta per mezza stagione al Manisaspor, per poi farselo restiturire a ventiquattro carati. Si lecca i baffi sua maestà Hagi, che lo gettò nella mischia coi giallorossi di Istanbul all'innocente età di 16. A 21 e 5 mesi, nel fango di Basilea, ecco che questo diamante raggiunge il suo massimo valore. Secondo minuto di recupero, risultato impaludato sull'1-1: Andra si accentra da sinistra e al limite lascia partire una cometa mancina che sfiora lo scarpino dello svizzero Muller quel che basta per far sentire il portiere Benaglio un po' fuori luogo e incastonarsi lassù nell'angolino opposto. Elvetici a casa (ma non dovranno tornare chissaddove) e Turchia che si giocherà il pass ai quarti con la Repubblica ceca, in uno scontro diretto che più pari non si può. Per l'occasione l'Imperatore è già pronto a sfoggiare un altro diamante.

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martedì 10 giugno 2008
Ultima chiamata

(srv Studiosport - edizione notte del 10 giugno 08)
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lunedì 9 giugno 2008
La spremuta d'orange è servita
L'Olanda ci umilia 3-0 (Van Nistelrooy, Sneijder, Van Bronckhorst). Ma il primo gol è in fuorigioco: Panucci non può rialzarsi. Con la Romania già ultima spiaggia
Pensiamo a venerdì (13!), sperando che sia santo e che il digiuno sia stato fissato solo per stasera. Pensiamo alla Romania, sperando che il suo catenaccio esibito (con efficacia) al cospetto della Francia si sia già arrugginito. Pensiamo che non è mica finita qui e che è solo l'inizio, anche se detto così sa più di minaccia che di consolazione. Perchè l'Italia in scena (ridicola) a Berna contro l'Olanda ha il sapore amarognolo di una spremuta di arancia piena di grumi indigesti (all'arbitro Frodjfeldt manca il senso dell'umorismo quando pensa che Panucci a terra si stia fingendo moribondo) e senza zucchero (a Toni manca il tocco da Bundesliga, a Grosso quello da semifinale mondiale). E quanto ci costa accomodare Cannavaro in panca al posto del massaggiatore.
Serata orribile. Robaccia che non capitava da un trentennio (l'ultima vittoria degli Orange la si può rivedere su nastro, se non in bianco e nero, certamente in giallo pallido). Non ne girava una che sia una. Girano solo le palle per una gara nata male con l'erroraccio arbitrale e morta peggio con l'autogol di Zambrotta. Del Piero e Cassano, subentrati nel secondo tempo a partita già compromessa, starnutiscono sprazzi di classe senza però dare quel colpo di reni capace di far tornare il respiro a Donadoni. Peccato che i due fantasisti li avremmo voluto vedere a braccetto in occasioni mondane. Ora siamo in stato d'emergenza. Di già. Pochi ghirigori, quindi. Perchè contro gli uomini di Piturca sarà dentro o fuori. O quasi. Su, pensiamo con stentato ottimismo a venerdì (13, come se non bastasse). Che non sia venerdì di digiuno però.


domenica 8 giugno 2008
Come da copione
Vincono tutte le big: Germania, Portogallo, Repubblica Ceca e Croazia. Niente sorprese. Aspettando domani e facendo gli scongiuri...
Prima di leggere questa breve riflessione, scegliete la modalità di scongiuro che più vi garba: incrociate le dita, toccate ferro, o, per i maschietti senza troppo bon ton, massaggiatevi nei paesi bassi. Sì, perchè a proposito di Paesi Bassi c'è da sperare che l'Olanda domani sera non faccia lo strappo ad una regola che, a conclusione del primo turno dei gironi A e B, sembra scritta in neretto fra le pagine del regolamento di Euro2008: non avventuratevi in pronostici acrobatici, tanto a vincere sono le big. Tra queste, più ovvio che non si può, l'Italia (non che gli Oranje siano meno big, ma gli azzurri sono o non sono i campioni del mondo?). Quindi se la regola vale anche domani... Come non detto, Donadoni si sta già proteggendo gli attributi e Cannavaro ha appoggiato le stampelle sul pavimento per fare la stessa cosa.
Intanto il primo weekend dell'Europeo dice che i padroni di casa di Svizzera e Austria vengono sfrattati per un golletto rispettivamente da Repubblica Ceca e Croazia (favorite seconde), mentre il Portogallo e la Germania (favorite prime) ne fanno due ciascuno a Turchia e Polonia. Ragazzi, il copione va rispettato. Certo però che l'uovo con sorpresa sulla falsa riga della Grecia (che quattro anni fa battè gli anfitrioni lusitani nella gara d'apertura e completò l'opera battendoli pure in finale) sarebbe ben gradito. Giusto per regalarci emozioni inedite, per dirci frasi del tipo "pensa un po' te, non ci avrei scommesso un euro". Ecco, però domani alle 21 tenete chiuso il borsellino, per favore. Perchè contro Van Basten gli azzurri non devono farci brutte sorprese.


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sabato 7 giugno 2008
Pepe al punto giusto
Prima del girone A, Portogallo-Turchia 2-0. Illumina Cristiano Ronaldo, ma è Pepe ad aprire le marcature: il difensore del Real è tornato. Chiude Meireles
Ci piace pensare che il Portogallo non sia sempre e solo Cristiano Ronaldo. Anche perchè si rischia di leggere la cavalcata europea dei lusitani, iniziata stasera sulle macerie turche, come un corso monografico su vita opere e miracoli calcistici del numero 7 più forte e imbrillantato che ci sia in circolazione. E siccome andando con lo zoppo s'impara a zoppicare, lo stesso vale quando in squadra hai "il" dribblatore e va a finire che anche tu impari a dribblare. Dopo il gol di testa annichilito per fuorigioco, Pepe ha aspettato il secondo tempo per riprodurre ciò che Cristiano Ronaldo faceva nel primo slalomando fra tre uomini di Terim (solo che la conclusione è fiacca e un po' emozionata): al 61' il centrale del Real Madrid scambia con Nuno Gomes, va dentro come un fendente nella molliccia difesa della Mezzaluna rossa e batte Volkan con un destro palombellato.
Evvai così. In un sol colpo il 25enne Kepler Pepe (che insieme a Deco dimostra che brasiliani si nasce, portoghesi si diventa) dà un bel calcione alla sfiga pagata con gli interessi nella sua prima stagione madrilena: infortuni e infortunelli gli sono stati più vicini dei compagni di squadra. Davvero un peccato per uno come lui che, cresciuto a pane e Mourinho nel Porto, veniva (e viene) considerato uno dei migliori difensori d'Europa. Poi a Ginevra c'è spazio accanto a Carvalho e l'occasione di ricordare a tutti che oltre a fare barricata ama anche sfondare quella avversaria. Occasione colta al volo e buona la prima degli Scolari a Euro2008. Perchè va bene Cristiano Ronaldo, ma ci vuole anche un po' di Pepe.


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venerdì 6 giugno 2008
Il negativo del calcio italiano

"Noi lord, noi burini"
“Il nostro sistema è diventato grossolano e antipatico, come la politica. E negli stadi abbiamo tifosi che sembrano animali feroci chiusi in gabbia”
Se lo dice lui, che di vino non solo se ne intende, ma ne produce a litri nella sua villa in Toscana, bisogna fidarsi. Altro che assomigliare al Sassicaia che invecchiando migliora: il pallone italiano è sgonfio, va a rotoli e sa di tappo. "Il nostro sistema calcio è gestito da gente anziana di testa, tremendamente conservatrice". Oliviero Toscani, fotografo senza veli, ammette di non essere un calciofilo. Molto meglio i cavalli (alleva ottanta quarter, mica asinelli). A proposito, tra un pomeriggio allo stadio e uno in sella? "La domenica faccio una cavalcata di minimo sei ore". Come dire, nel giorno del Signore la serie A va a farsi benedire. Però il sabato c’è la Premier "e non me la perdo: quello sì che è vero calcio"...
(pubblicato su Lab Iulm Dossier - giugno 08)
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giovedì 5 giugno 2008
Dance commerciale, nostalgia da 90 - track 22

Gennaio 1997. Alzi la mano chi sapeva che il progetto Blackwood non è americano, inglese o quel che l'è, ma è sardo, sardo cagliaritano, con quell'accento inconfondibile che raddoppia le consonanti e quella u dai tratti comici che accompagna il finale di più della metà dei cognomi autoctoni. Quindi, "u" rispettando, vi parliamo di Sandro Murru da Cagliari, il mitico conduttore di Mischia Furibonda e di Radiolina Dance Parade, i due programmi tamarri della radio locale Radiolina. Murru, che si fa chiamare Kortezman (il perchè è un segreto di Stato), è il dj produttore che con le basi di Manuele Marascia (sardo pure lui), la supervisione di Toni Verde (sardo pure lui) e la voce di Taborah Adams (beh, qui si capisce che sarda non è) ha spaccato con Ride on the rhythm nell'inverno/primavera '97. Seguiranno altri brani very cool, che andremo a presentare nelle prossime puntate. Intanto, godetevi il primo grande successo di Blackwood. E non preoccupatevi: il testo è in inglese.
Ascoltatevi la extended mix: il campionamento del ritornello sulla cassa a martello e il basso in entrata è roba coi fiocchi. Voto 8
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