lunedì 9 giugno 2008

La spremuta d'orange è servita

L'Olanda ci umilia 3-0 (Van Nistelrooy, Sneijder, Van Bronckhorst). Ma il primo gol è in fuorigioco: Panucci non può rialzarsi. Con la Romania già ultima spiaggia

Pensiamo a venerdì (13!), sperando che sia santo e che il digiuno sia stato fissato solo per stasera. Pensiamo alla Romania, sperando che il suo catenaccio esibito (con efficacia) al cospetto della Francia si sia già arrugginito. Pensiamo che non è mica finita qui e che è solo l'inizio, anche se detto così sa più di minaccia che di consolazione. Perchè l'Italia in scena (ridicola) a Berna contro l'Olanda ha il sapore amarognolo di una spremuta di arancia piena di grumi indigesti (all'arbitro Frodjfeldt manca il senso dell'umorismo quando pensa che Panucci a terra si stia fingendo moribondo) e senza zucchero (a Toni manca il tocco da Bundesliga, a Grosso quello da semifinale mondiale). E quanto ci costa accomodare Cannavaro in panca al posto del massaggiatore.

Serata orribile. Robaccia che non capitava da un trentennio (l'ultima vittoria degli Orange la si può rivedere su nastro, se non in bianco e nero, certamente in giallo pallido). Non ne girava una che sia una. Girano solo le palle per una gara nata male con l'erroraccio arbitrale e morta peggio con l'autogol di Zambrotta. Del Piero e Cassano, subentrati nel secondo tempo a partita già compromessa, starnutiscono sprazzi di classe senza però dare quel colpo di reni capace di far tornare il respiro a Donadoni. Peccato che i due fantasisti li avremmo voluto vedere a braccetto in occasioni mondane. Ora siamo in stato d'emergenza. Di già. Pochi ghirigori, quindi. Perchè contro gli uomini di Piturca sarà dentro o fuori. O quasi. Su, pensiamo con stentato ottimismo a venerdì (13, come se non bastasse). Che non sia venerdì di digiuno però.

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