venerdì 30 luglio 1982

Toscani, scatto senza pudore

Un giovane prete e una giovane suora che si baciano. Un neonato attaccato alla madre dal cordone ombelicale. Una vittima della mafia steso sull’asfalto con il sangue che cola. Un giovane morente di Aids con la famiglia al suo capezzale. Per non parlare dell’ultima campagna contro l’anoressia, in cui posa una ragazza nuda che esibisce il suo corpo sventrato dalla malattia. Spesso i suoi scatti hanno toccato lo stomaco più rapidamente di un colpo di pistola. Oliviero Toscani, nato a Milano nel 1942 e figlio di Fedele Toscani (il primo fotoreporter del Corriere della Sera), non è un tipo che si risparmia, né con le parole né tanto meno con le immagini. Dopo gli studi di fotografia al Kunstgewerbe-schule di Zurigo (dal 1961 al 1965), inizia a collaborare con le maggiori testate internazionali di moda (Elle, Vogue, Uomo Vogue, Lei, Donne, GQ, Mademoiselle, Harper's), ma la sua forza creativa prende definitivamente il largo tra le campagne pubblicitarie di Prenatal, Valentino, Esprit e Fiorucci.

Toscani raggiunge l’apice della carriera nel 1992, quando inizia a collaborare con Benetton, portando la politica di comunicazione dell'azienda in aree dove nessuno ha osato prima: famose (e discusse) le sue campagne "institutional" con messaggi dedicati alla pace, la tolleranza e altri problemi sociali. L'ideazione dell'immagine visiva universale Benetton, uno dei suoi lavori più prestigiosi, gli vale numerosi premi, tra cui il Grand Prix d'Affichage e il Grand Prix Unesco. Nel 1989 vince il Leone d'Oro al Festival di Cannes per uno degli spot televisivi da lui diretti. Nel 2003 si occupa della pubblicazione degli ultimi trent’anni di storia per il quotidiano francese Liberatiòn. Quest’anno ha curato l’almanacco del centenario dell’Inter: il presidente Moratti gli ha affidato l’incarico di “cambiare la faccia” alla sua squadra. Per diventare, come se non bastasse, ancora più cinica…

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