mercoledì 2 aprile 2008

Fenomeno senza età

L’ex campione italiano di pallavolo ci parla del suo impegno per i bambini
Andrea Lucchetta, solidarietà oltre della rete
“Io testimone, non testimonial. E bisogna diffidare da chi usa il tuo nome”


Fa parte della generazione dei fenomeni. Quella dei Zorzi, dei Gardini, dei Cantagalli, dei Tofoli, dei Pasinato, degli eccetera eccetera. E non se la prenda chi non è stato menzionato, perché una pagina soltanto non basterebbe per raccontare le gesta di tutti i campionissimi classe ’60 della pallavolo italiana. Ecco, Andrea Lucchetta, Treviso 1962, è stato uno di questi fenomeni. E a lui dedichiamo le colonne seguenti. Non gli chiediamo come faccia ogni mattina a sistemare la sua chioma in diagonale con cotanta precisione geometrica, perché con pettine e gel è ancora un fenomeno. Non gli chiediamo nemmeno come sia arredato il suo salotto, perché con tutti quei trofei vinti in carriera intuiamo che non ci sia più spazio nemmeno per i mobili. Gli chiediamo invece se gli piace il sociale. Domanda scontata: Andrea ha a che fare con la solidarietà praticamente da sempre e gli piace da matti. C’è poco da scherzare in questo campo. Dove la rete non è quella che divide in due il rettangolo di gioco, ma quella che divide e basta. In parole povere, vogliamo sapere la sua sul concetto di discriminazione...

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