martedì 8 aprile 2008

La solidarietà non ha colore

Il cantante colombiano, autore della contestata La camisa negra, s’impegna nella lotta contro le mine antiuomo
Juanes si sbottona la camisa
e dà ritmo al sociale
Adora lo sport, in particolare il calcio “che sa unire la gente”


Mannaggia a quel titolo un po’ così. A quella “camicia nera” che gli ha procurato la fama di fascistone. Vabbè, diciamocela tutta: con la malizia politica che c’è in giro, se le è proprio andata a cercare. Ma va sempre in questa maniera quando hai la coscienza a posto e sei incosciente a ciò che vai incontro. Juan Estebán Aristizábal Vásquez, per farla breve Juanes, ha incontrato il successo due anni fa a Lipsia durante la cerimonia dei Mondiali tedeschi di calcio, accompagnando a colpi di mandolino la sua hit La camisa negra. Abbiamo capito bene, “camisa negra”? Sì, avete capito benissimo. Tradotto, camicia nera. Anche se non serve una laurea in lingue per capirlo. E nemmeno quella in storia per avere certi sospetti. Infatti, puntualmente, piovono critiche. Già esultavano alcuni nostalgici, illusi di aver finalmente trovato un’ode al regime riadattata ai giorni nostri. Gioia che dura poco...
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CV di Juanes

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