sabato 26 aprile 2008

Chelsea-Manchester, tempi supplementari

Durante questo succoso weekend di calcio europeo (in cui i principali campionati hanno cominciato a intravedere il volto dei loro padroni), dall’Inghilterra, nello specifico da Stamford Bridge, ci sono giunte ben tre voci. La prima è che un certo Andriy Shevchenko (guardate che esiste ancora) si sia travestito da terzinaccio e abbia tenuto alzata le serranda della Premier spazzando senza troppi convenevoli sulla linea un pallone, quello smorzato da Fletcher in un’orgia di ginocchia e polpacci, destinato a consegnare ai Red Devils il diciasettesimo titolo nazionale. Bravo Sheva, c’è gloria anche per te, aspettando di tornare al Milan che ti piace ancora e tanto.

La seconda è che Rio Ferdinand, prima di andare sotto la doccia, abbia scaricato tutta la sua ira post-sconfitta scegliendo il deretano di una steward donna come destinazione del suo calcione mancino. Voleva darlo al muro, dice lui, ma si sarebbe fatto male. Rimedierà con un mazzo di fiori. A questo punto speriamo che abbia almeno la delicatezza di non lanciarglieli addosso. Intanto rischia di vedersi sfilare dal bicipite la fascia di capitano. La terza voce è che i signori Evra, Neville, Scholes, Pique e O’Shea, tutti lista Ferguson, abbiano invitato alcuni membri dello staff del Chelsea a giocare i tempi supplementari. Senza arbitro, senza guardalinee, ma con i nervi a fior di pelle. E rissa sia. Dal calcio ai calci, dai calci ai malrovesci. Pare che l’incontro di full contact, non inserito in agenda, sia iniziato quando uno degli steward (ma che c’avevano oggi? la nuvoletta di Fantozzi sulla testa?) avrebbe chiesto in modo non proprio garbato ai giocatori ospiti di smammare in un’altra zona del campo. Apriti cielo.

Poichè dalla mamma ha imparato l'educazione, Evra ha pensato bene di impartire la lezioncina di bon ton all’addetto della manutenzione rifilandogli un cazzotto che nemmeno il Tyson sceso dal letto col piede sbagliato. Vabbè, il resto della zuffa da saloon lo potete immaginare anche voi: il terzino del Manchester che viene trattenuto a stento dai suoi compagni, lo steward idem dai suoi colleghi. E poi tra i due club coinvolti la solita gara del “ha iniziato prima lui”. Scatteranno multe e squalifiche, come da copione. E meno male che il campionato inglese è più bello e civile del nostro. Di sicuro, con Chelsea e Manchester appaiate in cima a due giornate dalla fine, è nettamente più aperto. Anche perchè le partite di Premier non finiscono mica al novantesimo.

(articolo pubblicato su www.lab.iulm.it)

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