lunedì 31 marzo 2008

L'abbonato milanista manda la tessera al diavolo

Quando all’ultimo giro di lancette Pirlo dal dischetto indirizza la palla del pari sui guanti di Coppola, il tifoso rossonero qualunque, seduto sulla propria poltroncina del primo, secondo, terzo anello che sia, avrà tirato fuori dalla tasca la tessera dell’abbonamento sottoscritto la scorsa estate (shakerando non poco il suo salvadanaio), lo avrà osservato (con la forte tentazione di ridurlo a coriandoli) e si sarà chiesto: ma chi me lo ha fatto fare? Già, cari 40mila tifosi milanisti (che evidentemente la domenica pomeriggio non avete di meglio da fare) non ve lo ha mica ordinato il medico di assistere in prima persona ad un Milan che nemmeno il più lugubre dei film horror. Il Meazza sarà pure la casa del diavolo, ma un inferno del genere tra le propria mura Galliani non se lo sarebbe mai aspettato. Il ko per 2-1 contro l’Atalanta è il quarto scandalo casalingo in campionato (il terzo di fila se si considera la disfatta con l'Arsenal in Champions) a cui si aggiungono i 7 insulsi pareggi che hanno rallentato la rincorsa al quarto posto, dove gravita la Fiorentina. Il tutto condito dalla miseria di 17 gol fatti e l'esubero di 14 subìti.

Rimanda e rimanda, e poi va a finire che dietro c’è gente che a fare la coda non ci sta più e all'improvviso decide di imboscarsi un po' più avanti: se la Samp si accomoda in sesta fila insieme al Milan, l’Udinese fa ancora meglio e lesto lesto ora fa vedere la schiena ai rossoneri. Tanto per far capire che se non vi muovete voi con quel passo da tartaruga ci pensiamo a noi a fare della lotta Champions un affare non a due ma a più voci. Il Milan nel proprio salotto smarrisce continuamente i punti sotto il divano. E quando si rialza si prende una bella crapata: vedi contro i bergamaschi che, sotto di due gol, si risveglia fallendo però un paio di occasionissime per raddrizzare il risultato. Sindrome a domicilio. Casa amara casa. Chiamatela come volete la malattia indoor (non che outdoor le cose vadano meglio) che affligge un diavolo senza forca. Mancano ancora 3 partite casalinghe. L’agonia sarà lunga. Intanto il tifoso milanista con l’abbonamento fra le mani si starà ancora chiedendo chi glielo ha fatto fare.

(articolo pubblicato su www.lab.iulm.it)

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