domenica 6 aprile 2008

Simona Gioli, mamma mia che vittoria!

Due anni fa, mentre le sue compagne conquistavano quella vera a Cannes, lei vinceva la sua Champions in sala parto: con tutto il rispetto per una delle più grandi gioie sportive, vuoi mettere l’emozione per la nascita del proprio figlio? Però, diciamocelo: il destino, spesso infatuato delle coincidenze, ha deciso che Gabriele venisse al mondo proprio quando l’Europa del volley s'inchinava a Colussi Perugia, che in finale batteva senza patemi i padroni di casa di RC Cannes. “Pazienza” avrà sussurrato all'orecchio del suo pargolo stretto fra le braccia Simona Gioli, lei che fra le braccia la coppa continentale non l'aveva mai stretta. Pazienza che viene premiata due anni più tardi: a Murcia l’Odintsovo di Sokolova e Zhukova (due vecchie conoscenze del campionato italiano) nulla può di fronte ad un Perugia praticamente perfetto e trascinato da una Simona Gioli che, senza pancione, attacca a mitraglia le russe con una percentuale otre l’80. Non a caso la chiamano Terminator. Capito la mammina? Eliminate in due derby crudeli Jesi prima e Novara poi, ecco accomodarsi nella bacheca perugina la seconda Champions League (che l'Italia ha alzato 12 volte, le ultime quattro consecutive). Dopo le partenze a catena di Barbolini, Fofao, Zetova e Walewska, in pochi avrebbero scommesso anche solo un euro su una stagione così prospera (da non dimenticare la Supercoppa vinta ad ottobre). E invece. E invece mai scordarsi di mamme tutta grinta e biberon come la Gioli. Che una volta dato alla luce il proprio erede, provvede ad arredargli la cameretta con più trofei possibile.

(articolo pubblicato su www.lab.iulm.it)

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