

Roba da cartone animato Disney: avete mai sentito la favola di un papero che a soli 17 anni diventa Paperon de’ Paperoni? Nella storia del calcio nessuno ha mai sborsato tanto, 22 milioni di euro, per accaparrarsi le giocate di un minorenne. Nessuno, tranne il Milan. Che lo adocchia fin dai suoi esordi nell’Internacional appena 16enne. E’ amore a prima vista. Un amore messo al riparo dalla corte serrata di Chelsea, Real Madrid e Inter, infatuati anch’essi di questo talentino con l’acne sulle guance e l’apparecchio in bocca. Lui è il brasiliano Alexandre Rodrigues da Silva, meglio conosciuto come Pato, in italiano “papero”, soprannome che deriva dalla sua città natale Pato Branco, che significa “papero bianco”.
Approda in rossonero il 2 agosto scorso, dopo aver partecipato con la nazionale verdeoro al Mondiale Under 20 in Canada, ma fino al 3 gennaio rimane a guardare: solo allenamenti e alcune amichevoli, perché la Fifa impedisce ad un minorenne di essere inserito nelle liste ufficiali delle competizioni europee e mondiali. Finita la penitenza burocratica, ora il papero può finalmente scuotere le ali in campionato e in Champions League. Dribbling secco e tiro imprevedibile: Galliani già se lo immagina in posa col pallone d’oro fra le braccia. Dopo Kakà tocca a Pato ad eccitare il Meazza. Con lui salgono a 8 i giocatori brasiliani nel Milan. Una specie di sambodromo. Il 2008 per il Papero potrebbe rivelarsi più divertente di un cartone animato Disney.(articolo pubblicato su Maxim - gennaio 08)