Si scrive e si balla: la vita, per dj Skar, è come una canzone... basta darle ritmo! E tingerla di rossonero...
lunedì 28 gennaio 2008
I panzer azzurri kaputt nello slittino
Se dici “bravi lo stesso”, è più probabile che ti rispondano “danke” piuttosto che con un grazie musicato da un pesante accento altoatesino. Leggi i loro nomi e se non sai il tedesco inizi a balbettare, contorcerti la lingua ed emettere suoni onomatopeici incomprensibili e un po’ ridicoli. Già, il tedesco. A Oberhof, in Germania, Gerhard Plankensteiner e Oswald Haselrieder si sentono un po' come a casa propria. E se non indossassero la tuta azzurra, a questi due armadi sdraiati sullo slittino daresti dei crucchi. Invece Gerardo e Osvaldo (chiamamoli così per orgoglio patriottico) parlano bene l’italiano. E, ovviamente, benissimo il tedesco. La stessa lingua degli avversari che li hanno scalzati dal podio mondiale e scaraventati a un deludente quarto posto: Florschuetz e Wustlich primi, Wendl e Arlt secondi, i fratelli austriaci Schiegl terzi. Nessuna medaglia quindi per l’Italia nella prova del doppio. Aggiungiamoci che l’altra coppia azzurra Fischnaller-Kofler finisce dodicesima e un errore grossolano alla partenza fa fuori nella prima manche i nostri campioni europei Oberstolz-Gruber, ed ecco che lo scivolone azzurro diventa ancora più doloroso. Un dolore comunque affievolito. Perché se dai un’occhiata alla lista dei partecipanti ti sembra che il doppio sia un duello esclusivamente fra panzer.
Stefano Joni Scarpolini. O solo Stefano, o solo Joni. O SJS, o Dj Skar. O come volete voi. Classe '82, quella dei Kakà, degli Adriano, dei Cassano... Nasce a Jakarta, vive a Milano, sogna Madrid. Fa il dj perchè si diverte a mixare la commerciale e il giornalista perchè si diverte a scrivere di sport. E di cose poco serie...
Questo blog risale ai tempi sbarazzini e tamarri del master in giornalismo. Cosa ci troverete dentro? D'intellettualmente intrigante ben poco. Avrete invece a che fare con un putpurrì delle mie passioni e delle mie speranze. E soprattutto potrete analizzare a fondo la mia malattia per il calcio. Ma non esiste nessuna cura. Insomma, sono rimasto sempre lo stesso. Recidivo.
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