martedì 11 marzo 2008

Non ti pago! Eduardo recita in rumeno

Codi, Mihaij, Vasile, Stelean. Non preoccupatevi di come si pronunciano questi quattro nomi, piuttosto chiedetevi cosa hanno in comune quattro signori. Primo, sono rumeni. Secondo, sono arrivati in Italia per trovare lavoro. Terzo, il lavoro l’hanno trovato. Sì, ma in nero. Per diverse imprese italiane non è mica una novità. Anzi, da quando i rumeni sono diventati comunitari, lo sfruttamento è diventato una prassi senza troppi rischi. Semmai i rischi li corrono gente come Codi, che il giorno in cui ha osato chiedere il suo stipendio si è ritrovato la pistola alla tempia. Ma scusate, qui non ci scappa la denuncia? Che ci vuoi fare se c’è chi rimane a braccia conserte o ha gli occhi bendati. Oppure, ancora peggio, ti ignora proprio perché sei rumeno. Morale della favola: i soldi, dopo aver facchinato per mesi e mesi, Codi, Mihaij, Vasile e Stelean non li hanno mai visti. Il colmo è che dagli immigrati si pretende il rispetto delle leggi e i primi ad ignorarle sono proprio gli italiani. Un bel paradosso del Belpaese, dove sembra che sia molto più sicuro fare il delinquente che chiedere la paga di lavoro. Altrimenti sono cavoli amari.

Videoservizio realizzato con Marco Gervino (coordinamento di Milena Gabanelli e Stefania Giannini, giornaliste di Report)


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