domenica 2 marzo 2008

La curva Fiesole in coro: "Habemus Papa Waigo"

Sarà che con un nome così il paradiso è assicurato, ma se la Fiorentina salirà nel cielo stellato della Champions il merito sarà anche suo. Papa Waigo ha vissuto una settimana benedetta dal dio del calcio. Quel dio pagano che premia chi fa della tenacia la sua virtù migliore. Soprattutto se vieni prelevato dal mercatino invernale e sai benissimo che per ingranare in un motore già rodato devi correre il doppio dei tuoi nuovi compagni. Infatti, prima di trottare sulla fascia dal primo al novantesimo, Papa ha pazientato a Verona sponda Hellas, a Cesena e a Genova, dove è partito dal fossato della panchina per poi ritagliarsi, gara dopo gara, gol dopo gol (31 in B), i suoi metri quadrati del rettangolo di gioco. Il posto da titolare te lo guadagni così. L'attenzione delle grandi di A pure.

Così a gennaio il ds Corvino baratta con il Genoa: sgombra la strada al terzino belga Vanden Borre (avessi detto!) verso Marassi e prenota sotto la Fiesole le lezioni di danza tribale che questo simpatico senegalese classe '84 impartisce agli spettatori ogni volta che la scaraventa nel sacco. Balla scatenato il Papa. Sia mercoledì sera dopo la zuccata-spacca Livorno, sia ieri pomeriggio dopo il diagonale-pareggia conti con la Juve. Ed è suo anche l'assist per Osvaldo che capotta la banda di Ranieri 3-2 . Che al Papa piacciano i film in bianco e nero ormai è provato: lo scorso anno in B, due match contro la Signora e due reti. Che si diverta a far arrossire Prandelli, piacevolmente imbarazzato fra Jorgensen, Semioli, Osvaldo e Santana, lo abbiamo capito: ora, in questa schiera straripante di ottimi esterni, si è infilato lui. (Bei) cavoli del Pranda. Intanto Firenze ha eletto il suo Papa: il paradiso della Champions League sembra ancora più vicino.

(articolo pubblicato su www.lab.iulm.it)

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