lunedì 19 maggio 2008

Campionato 2007/2008, emozioni dell'altro mondo

Non sarà il più bello del mondo, come sostengono da un po' di anni quelli che di calcio ne sanno o pensano di saperne, francesi su tutti (parlano loro che hanno un Lione che a 'sto punto potrebbe giocarsi la Ligue1 da solo visto che la vince ininterrottamente dai secoli Avanti Cristo: tradotto, che noia). Il tornado di calciopoli e i casi di violenza, poi, gli hanno tolto appeal e credibilità. Eppure a noi piace tantissimo e ce lo teniamo ben stretto il nostro avvincente (avvincente, capito galletti d'Oltralpe?) campionato italiano. Ci piace portarlo al settimo cielo e poi sotterrarlo nel più infernale dei gironi danteschi. Del resto noi italiani siamo passionali come un romanzo Harmony e non conosciamo vie di mezzo. Figuriamoci quando abbiamo la testa nel pallone. Quindi, col sudore sulla fronte e fitte alla pancia, abbiamo atteso il verdetto del campionato dalla prima all’ultima giornata. Perché è proprio verso l'epilogo che il banale va in letargo e accade l'incredibile.

E allora un grazie va a Mancini, al suo ciuffo un po' irriverente e alla sua pazza Inter che tra Siena ridens e gatti neri, tra egocentrismi dagli undici metri e sarti pizzicati mentre cuciono scommesse al cellulare, ce l'ha messa proprio tutta per dar voce ai gufi sparsi in penisola. Poi sulla via Emilia torna Ibracadabra e i gufi tornano nel cilindro: la magia è tutta di Zlatan l'extraterrestre. Scudetto meritato e saldamente cucito sul petto, anche senza il filo e l'ago di quel sarto che da Appiano Gentile molto probabilmente dovrà fare baracca e burattini.

Un grazie va a Spalletti, che ha fatto della sua Roma la più vincente della storia giallorossa (82 punti e 25 vittorie) e l'anti-Inter per eccellenza. Certo, ripensando (una a caso) alla gara calalinga persa col Livorno e alle varie occasioni sciupate per rimanere incollata al vertice, verrebbe da tirargli i capelli no, perchè non li ha, ma le orecchie sì. Se poteva fa', con un pizzico in più di attenzione. Pazienza. Sarà per la prossima volta, cioè sabato prossimo per la finale di Coppa Italia. L'ennesima rivincita.

Un grazie va a Del Piero, capocannoniere (21 gol) per la prima volta in carriera, che con questa stagione da urlo e da linguacce di fuori sta dando ragione all'album Panini e mettendo in imbarazzo Donadoni. Tutti vogliono Alex in Austria e in Svizzera. E se il ct non lo porta con sè gli mandiamo Maurizio Mosca sottoforma di cucù che all'ora esatta fa scattare il tormentone "Ah, come gioca Del Piero!"

Un grazie va a Prandelli, che dall'altalena-quarto posto è cascato solo una volta (sconfitta in casa contro l'Udinese) mentre Ancelotti e il suo Milan sono stati un nauseante saliscendi (più scendi) e alla fine si sono accontentati di un misero biglietto per la Uefa. La Fiorentina vola tra le big d'Europa perchè ha avuto un trend costante, da Champions. Ora c'è solo una preoccupazione: dover vedere Frey (che se non è Buffon poco ci manca) fare ciao con il guantone alla curva Fiesole. Dove andrà chiedetelo a Galliani, vi parlerà del futuro di Gilardino...

Un grazie va poi a Borriello, che a Marassi sponda Genoa si è trasformato in un bomber sopraffino (19 gol, tutti da accademia delle belle arti) e che sogna, giustamente, l'Europeo. Al Napoli, che ha dimostrato che non solo di Maradona si vive per far fuori le grandi. Al Cagliari, a cui ci voleva proprio la penalizzazione (grana Foggia-Marchini) per far scattare la molla verso una salvezza anticipata con tanto di pernacchia a chi lo dava per spacciato. A Cassano, che con le sue prodezze (cassanate annesse) ha ravvivato lo spirito blucerchiato fino a portarlo quasi a ridosso della zona Champions. Infine a Zenga, l'uomo di Bucarest che non solo ha compiuto l'impresa di tenere a galla in quattro e quattrotto il Catania ma anche di brindare, inchiodando la Roma sul pari, allo scudetto della sua amata Inter: meglio di così.

Insomma, grazie a tutti i protagonisti della stagione 2007/2008, piena di colpi di scena. Non sarà il campionato più bello del mondo, va bene. Ma è sicuramente uno dei più avvincenti. E noi lo mandiamo in paradiso perchè ci ha regalato emozioni dell'altro mondo.

(pubblicato su www.lab.iulm.it)

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