
Cogito ergo sumPenso dunque sono
(René Descartes, filosofo francese)
Duro perchè faccio
Tengo duro perchè se mollo faccio...
...un piacere non solo a Dini ma a tutti gli italiani
(Romano Prodi, politico filosofo)
Si scrive e si balla: la vita, per dj Skar, è come una canzone... basta darle ritmo! E tingerla di rossonero...

Cogito ergo sum
Inter, buon Natale. Firmato Dida
Baby-Milan, dal Catania niente carezze
Milan, il mondo è tuo
Crolla un mito. Crolla il muro di omertà che finora ha occultato le indecenze dello sport che più incarna lo spirito a stelle e strisce e che ha ispirato film, libri e canzoni. Tanti nomi illustri, giocatori Mvp e All star, che si leggono fra le pagine del dossier: Barry Bonds, battitore detentore del record di fuoricampo e già indagato per la questione del laboratorio Balco; Miguel Tejada, interbase degli Houston Astros; Gary Sheffield temutissimo battitore dei Detroit Tiger. Eccetera eccetera. Tuttavia, Mitchell avrebbe chiesto a Selig una sorta di amnistia "eccetto i casi in cui la condotta del singolo è stata determinante per l'esito delle partite". Per i "meno cattivi" la pena potrebbe essere l'esclusione da Cooperstown, la sede della Hall of Fame. Per i "cattivi" non ci saranno sconti. Altrimenti la solita brutta storia continuerà all'infinito.
E ora in Boca al lupo, Milan!
Stop ai boia. Che cambino mestiere. Così New York ha dato i numeri. Perché la pazzia dell’uomo sembra dirigersi, finalmente, verso il tramonto. 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astensioni. Il 15 novembre scorso la terza commissione delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione sulla moratoria della pena di morte. Per una volta, dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e della nostra tenacia (mica siamo solo bamboccioni!): chi ha voluto fortemente il passaggio del testo è stata l'Italia, che da ben 13 anni conduce la battaglia per la moratoria. I tre precedenti tentativi, nel 1994, nel 1999 e nel 2003, erano falliti. Ma chi la dura la vince. Così la risoluzione L29, presentata da Nuova Zelanda e Brasile, è stata depositata presso la Terza Commissione con l’inizio delle procedure di voto e con l'esame degli emendamenti...
E poteva essere trionfo a valanga, se nella prima discesa a Davide Simoncelli e Peter Fill non si fosse annebbiata la vista e nella seconda Alberto Schieppati non si fosse coricato supino in pista per ansia di prestazione. Così il bronzo va allo statunitense Ted Ligety. Poker in Coppa del Mondo per Max Blardone: prima di questo trionfo, aveva vinto nel 2006 a Beaver Creek e nel 2005 in Alta Badia e ad Adelboden. Con quello di Blardone l’Italia agguanta il 46° successo in gigante su 320 gare (il record è di Tomba con 15 ori davanti a Thoeni con 11). Sabato prossimo in Badia, rivincita fatta in casa: Manfred sfida Max, scontro fra titani. Potete star certi che la gara s’infiammerà ancora.

Inzaghi e Milan primi della classe
Buffon a porte chiuse, il Milan non passa