martedì 4 dicembre 2007

Superpippo, come te nessuno mai


Di te si dice tutto e di più. Che sei brutto da vedere (nel modo di giocare, s'intende), ma che sei bello sotto porta. Che non sei tu che cerchi il gol, ma è il gol che cerca te. Che talvolta, anzi spesso, anzi sempre, sei egoista, ma che le tue reti fanno il bene della squadra. Che sei come il governo Prodi, basta uno starnuto e cadi. Con tanto di rigore.
Di te si dice questo e molto altro ancora.
Io non ti dirò la solita manfrina per cui a tuo favore parlano i gol, che tu ricordi uno per uno (dicono che li racconti alle donne che porti fuori a cena, ma allora quante cene pesano sulla tua carta di credito!). Io ti voglio dire che in area sei così zanzara che mi viene da amare quell’insetto fastidioso. Perché sei proprio un gran rompiscatole per difensori e portieri avversari. Perché sembra che hai il pepe nel sai dove.
Perché sei infinito, nei gol che fai e negli obiettivi che ti poni.
Un po’ mi assomigli: smilzo, isterico, ambizioso, vanitoso, egocentrico. Segno leone come me. E innamorato della rete che si gonfia. Ogni tanto dai persino l'impressione che ti importi più metterla dentro che il successo della squadra. Su, ammettilo. Ma non lo ammetterai mai (io sì, ammetto che m'interessa solo segnare, se poi si vince ben venga). Superato Muller, ora cerchi il gol a Tokyo. E poi cercherai ancora, ancora e ancora. Sei l'uomo de "e la storia continua...".
Tu che sei entrato nella storia, continua. Continua con le tue esultanze elettriche.
Io continuerò ad esultare insieme a te. Con te è bello prendere la scossa.

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