Si scrive e si balla: la vita, per dj Skar, è come una canzone... basta darle ritmo! E tingerla di rossonero...
sabato 23 febbraio 2008
Howe salta Valencia per saltare a Pechino
Adesso non state lì a ricordargli la solita manfrina che non tutti i mali vengono per nuocere, tanto lui vi risponderà che già lo sa. Perché, se fino a qualche giorno addietro gli parevano senza senso, da ieri ha avuto l’ulteriore conferma che i Mondiali indoor di Valencia sarebbero persino un ingombro sulla strada verso Pechino. L’impegno della tre-giorni spagnola (7-9 marzo) viene quindi cancellato dall’agenda di Andrew Howe, che nella sua pagella personale eviterà ben volentieri di dover annotare un altro voto insufficiente. Tutto gli si può imputare in questo periodo storto, tranne che non sia onesto con se stesso: 4 meno è il voto che Andrew si è dato dopo la performance imbarazzante nella prima giornata dei campionati italiani indoor di salto in lungo a Genova, dove il suo sedere è atterrato sulla sabbia ben 12 centimetri più indietro rispetto a Ferdinando Iucolano, vincitore con 7.83.
Rincorsa così lenta da dare l’effetto moviola, stacco così debole da sperare nell’aiuto di un angelo che lo trascini verso il cielo, volo così basso da solleticare i granelli dorati: l’Howe vicecampione iridato, che ad Osaka si arrendeva solo di fronte ad un eroico Saladino, non c’è. Né con le gambe né con la testa. Irriconoscibile. Quasi irritante. E pensare che per rintracciare una sua sconfitta contro atleti italiani bisogna tornare al giugno 2004, quando nella finale dei societari a Casal del Marmo venne incalzato da Nicola Trentin. A Genova la delusione torna attuale e giunge propizia: dopo il risultato sconfortante di 7.71, per Howe meglio saltare i Mondiali di Valencia per saltare più in lungo alle Olimpiadi di Pechino. Non tutti i mali vengono per nuocere. Ora Andrew ne è ancora più convinto.
Stefano Joni Scarpolini. O solo Stefano, o solo Joni. O SJS, o Dj Skar. O come volete voi. Classe '82, quella dei Kakà, degli Adriano, dei Cassano... Nasce a Jakarta, vive a Milano, sogna Madrid. Fa il dj perchè si diverte a mixare la commerciale e il giornalista perchè si diverte a scrivere di sport. E di cose poco serie...
Questo blog risale ai tempi sbarazzini e tamarri del master in giornalismo. Cosa ci troverete dentro? D'intellettualmente intrigante ben poco. Avrete invece a che fare con un putpurrì delle mie passioni e delle mie speranze. E soprattutto potrete analizzare a fondo la mia malattia per il calcio. Ma non esiste nessuna cura. Insomma, sono rimasto sempre lo stesso. Recidivo.
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