sabato 2 febbraio 2008

Adebayor, Titì ti voglio bene

Certo, se se li fosse beccati lui sarebbe ancora più felice. Ma quei dieci milioni di euro di ingaggio annuale che Thierry Henry percepisce al Barcellona non gli fanno mica invidia. Emmanuel Adebayor si accontenta del suo umile stipendietto, si fa per dire, di un milione e mezzo di euro e non dimentica di santificare ogni giorno l’oro che cosparge il francese: se il presidente blaugrana Laporta non gli avesse offerto questo contratto da Chi vuol esser supermilionario, Henry non avrebbe detto ciao e grazie tante all’Arsenal, dove già guadagnava la bellezza di 5 milioni. Alla faccia. Quella invece di Sheyi Emmanuel Adebayor è più raggiante che mai: da quando Titì se ne è andato, il togolese classe ’84 ha iniziato a giocare con continuità ed è esploso tutto il suo arsenale di attaccante-cecchino. I Gunners lo reclutano nel 2006 dal Monaco (dopo un passato al Metz) e racimola sì o no 40 presenze, buttandola dentro 12 volte. Dura la vita da comprimario, con Henry a fare molto di più del proprio dovere là davanti. Poi un bel giorno il francese va in Spagna, un altro giorno (un po’ meno bello) Van Persie va in infermeria, ed ecco che Wenger mette Adebayor titolare fisso. Risultato: nella stagione in corso 18 gol. Due dei quali realizzati da vero opportunista contro il Manchester City di Eriksson, strapazzato 3-1 in casa nell’anticipo della 25^ giornata di Premier League. Manu, detto il nuovo Kanu per somiglianza nel look (si spera non quanto a salute), è il leader della Nazionale togolese (con cui ha staccato il primo storico biglietto per un Mondiale, quello di Germania 2006) ed è stato eletto giocatore africano dell’anno davanti a Drogba. Il Milan, prossimo avversario agli ottavi di Champions, si guardi bene da Adebayor, degna riserva di Henry. L’unica riserva che non invidia il portafoglio del titolare.

(articolo pubblicato su www.lab.iulm.it)

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