venerdì 28 settembre 2007

Dance commerciale: nostalgia da 90

Orecchiabile. Filastrocheggiante. Scandiva i movimenti delle labbra canterine. Stimolava l'ondeggiamento dei fianchi. Esortava a battere il piedino sul pavimento per tenere il ritmo. Faceva muovere anche i fondoschiena più pigri. In poche parole, faceva ballare.
La dance commerciale anni Novanta era contagiosa: piaceva ai piccini, ai giovani, a coloro che volevano fare i giovani ma non lo erano più ormai da tempo. Piaceva a tutti, anche a chi odiava "quella musica stupida e tutta uguale".
In discoteca, quando il dj la suonava, era puro delirio. E il sabato sera tutti giù in pista, a trascinare l'altro via dalla poltroncina del privè. Poi durante la settimana, schiacciavi on sulla radio per ascoltare i brani più ballati del weekend.

La musica dance commerciale era tutto questo. E non aveva la pretesa di affascinare per le sue parole, così banali e così maccheronicheggianti nel loro pessimo inglese. La dance voleva solo far muovere, sudare, scatenare. Con il suo ritmo incalzante, con le sue melodie elementari ma al tempo stesso così efficaci che ti rimanevano nell'orecchio tutto il giorno ed eri quasi costretto a canticchiarle per rimanere con il pensiero là, alla travolgente serata in discoteca "dove il dj mixava da dio".

Tell me why, Prezioso feat. Marvin. Il tormentone dell'estate '99. La cantavano tutti in spiaggia. La sentivi nel chioschetto. La fischiettava anche il mio vicino di sdraio che era un uomo maturo, 75 anni. Tell me why, il primo vero grande successo dei fratelli Prezioso, che ingaggiarono come vocalist l'allora sconosciuto Marvin: bella voce, inglese da lacrime, esibizionismo da circo. Ma il brano mi faceva impazzire, perchè quando veniva fatto girare in consolle tutti si abbracciavano in cerchio e, saltellando, urlavano a squarciagola: "TELMIIUAAAAAAIUONLOOOV,UAAAAMALOV!!!!!!!"... Felicità psichedelica.


Nessun commento: